Una trentina di opere esposte alla Galleria allo Scudo a Verona
(ANSA) - VENEZIA, 05 MAR - "Io lo vedevo spesso, di fronte a un suo Tondo appena concluso, piegarsi lateralmente, alzarsi in punta di piedi, girare e inclinare la testa sempre più, quasi a volerci entrare dentro ruotando su se stesso". Fabrizio Gazzarri descrive così l'operare in studio di Emilio Vedova, impegnato a metà degli anni '80 su un ciclo di dipinti caratterizzati dal confronto con una forma geometrica, quella circolare, "che lo sta intrigando con insistenza".
Una trentina di opere inedite dell'artista veneziano (1919-2006), eseguite tra il 1985 e il 1987 - quando cifra distintiva della sua pittura diviene quella "forma-cerchio" che definiva "una possibile dimensione di 'altro' sentirsi" - sono al centro della mostra dedicata ai Tondi e agli Oltre, in programma fino al 30 giugno prossimo alla Galleria dello Scudo, a Verona, in collaborazione con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
I Tondi e gli Oltre sono accomunati dalla ricorrente presenza dell'elemento circolare; nel primo caso è il formato del supporto, nel secondo è il perimetro della pittura inscritta in una tela quadrata. In mostra anche alcuni lavori su carta del 1985, eseguiti nel periodo in cui Vedova preparava la sua partecipazione alla rassegna Italia aperta alla Fundación Caja de Pensiones a Madrid, che segna l'esordio pubblico dei primi Dischi, e in particolare del ciclo Non a caso '85. (ANSA).