A Ca' Giustinian omaggio ai 90 anni del direttore Teatro
(ANSA) - VENEZIA, 11 FEB - Sarà inaugurata giovedì 17 febbraio, al Portego di Ca' Giustinian, la mostra 'Il Carnevale squarcia la nebbia. Venezia, Scaparro, La Biennale 1980, 1981, 1982, 2006 dall'Archivio della Biennale di Venezia' che l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (Asac) organizza in omaggio ai 90 anni di Maurizio Scaparro, direttore del Settore Teatro dal 1979 al 1982 e dal 2006 al 2009, e in occasione del Carnevale di Venezia 2022. La mostra presenta fotografie, video, manifesti, documenti, oggetti e articoli d'epoca, provenienti dall'Archivio della Biennale, che raccontano e illustrano i memorabili carnevali ideati e organizzati da Scaparro negli anni 1980, 1981, 1982 e 2006. Tra le altre, saranno in mostra immagini e documenti del 'Teatro del Mondo', l'iconica installazione di Aldo Rossi ormeggiata alla Punta della Dogana in occasione del primo Carnevale del Teatro (10-19 febbraio 1980), che raccontano il suo viaggio a toccare le sponde adriatiche fino a Dubrovnik.
Saranno esposti costumi di scena del film premio Oscar L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, già al centro del Carnevale dedicato alla Cina e al viaggio di Marco Polo, Il drago e il leone (23-28 febbraio 2006). "Sono trascorsi quarant'anni dal Carnevale Napoli a Venezia, che si concluse il 23 febbraio 1982 - dichiara Scaparro - ma ancora oggi ho ben nitide davanti a me le tante immagini che costituiscono la memoria di qualcosa di unico, se non di irripetibile. I pulcinella che, con le loro maschere, invadevano una Venezia incantata o l'elefante che, nel Carnevale del 1981, percorreva le calli come se fosse un passante abituale, sono alcuni dei momenti più forti che riecheggiano nella memoria collettiva di chi partecipò a quelle giornate di cultura".
Per il presidente della Biennale, Roberto Cicutto "i Carnevali di Scaparro, oltre a segnare una vera svolta culturale di libertà nella società italiana dell'epoca, hanno steso una 'ragnatela' con altri luoghi del mondo: Napoli, Parigi, la Cina.
Per tutte queste ragioni La Biennale lo riaccoglie e lo festeggia nelle proprie sedi e nella città di Venezia, e di diritto - conclude - lo iscrive nel patrimonio della storia della Biennale". (ANSA).