Ufficio studi, da inizio pandemia crescono i dipendenti (+0,2%)
(ANSA) - VENEZIA, 05 FEB - Il mondo del lavoro indipendente, costituito dalle partite Iva, lavoratori autonomi, artigiani, esercenti, piccoli commercianti e liberi professionisti iscritti agli ordini o alle casse, è la categoria professionale più colpita dal Covid: negli ultimi due anni all'appello, infatti, mancano 321 mila lavoratori. La stima è dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) su dati Istat.
Se a febbraio 2020 lo stock complessivo ammontava a 5.194.000 unità, a dicembre 2021 (ultimo dato disponibile) è sceso a 4.873.000, pari al -6,2%.
In questo periodo di pandemia, invece, l'andamento del numero dei lavoratori dipendenti è aumentato di 34 mila unità (+0,2%), anche se va segnalato che le persone con un contratto a tempo indeterminato sono diminuite di 98 mila unità (-0,6%), mentre quelle con un rapporto di lavoro a termine sono cresciute di 133 mila (+4,5%).
Per la Cgia la contrazione del numero dei lavoratori autonomi inizia comunque ben prima del Covid. Dal 2015, infatti, il picco massimo di numerosità era stato toccato nel giugno 2016, quando i 'microimprenditori' avevano raggiunto quota 5.428.000. Poi è iniziato il declino fino al minimo storico di dicembre. Nei primi sei mesi del 2020 il numero complessivo di autonomi e dipendenti è crollato, poi i dipendenti sono risaliti fino a raggiungere lo stesso livello pre-pandemia; gli autonomi, invece, a partire dall'estate sono risaliti per poi scendere in misura molto preoccupante fino alla fine dell'anno. (ANSA).