A Marghera mostra chiude 'Atelier F' Accademia Belle Arti
(ANSA) - VENEZIA, 23 OTT - A Marghera, in un'area post industriale tra Venezia e Mestre che sta ridefinendo la sua identità e da anni si è aperta al contemporaneo, si è realizzata l'esperienza di un "laboratorio intergenerazionale" di artisti che hanno tratto linfa da quell'inesauribile giacimento che per l'arte è la pittura.
Una tecnica, più volte considerata in crisi ma sempre risorta, che è denominatore comune delle opere prodotte da una novantina di artisti, accomunati dall'appartenenza in tempi diversi all'"Atelier F" dell'Accademia di Belle Arti lagunare, che per tre mesi hanno lavorato fianco a fianco all'interno del Padiglione Antares, all'interno del progetto "Extra Ordinario Workshop", curato da Daniele Capra, Nico Covre e Carlo Di Raco.
La fase finale del progetto è una mostra, in programma dal 25 ottobre al 12 novembre (su prenotazione), all'interno del padiglione Antares al Parco scientifico 'Vega' di Marghera, dove sono esposte oltre 200 opere tra dipinti giganteschi, piccole tele o disegni su carta, assieme agli "strumenti di lavoro" usati per realizzarli o trarre ispirazione: dai colori ai pennelli, ai libri, appunti bozzetti, riviste e tanto altro.
"Extra Ordinario Workshop" è giunto alla seconda edizione, dopo l'avvio nel 2020 in piena prima fase post pandemica, vista anche la chiusura degli spazi accademici, e sulle tracce della decennale esperienza del "laboratorio aperto" a Forte Marghera.
Nei mesi estivi il Padiglione, messo a disposizione da Vulcano Agency che partecipa al progetto, si è popolato di una "comunità" artistica che si è mossa all'interno di un codice comune, la pittura, ma con una libertà e una varietà espressiva quantomai ampia. (ANSA).