Situazione clinica favorevole, ma regione è anticiclica
(ANSA) - VENEZIA, 17 FEB - I dati clinici favorevoli e la bassa incidenza dei casi di Covid-19 sui tamponi - oggi scesa all'1,26% su oltre 39 mila testa in 24 ore - non permettono comunque al Veneto di abbassare la guardia sul fronte della lotta al Coronavirus.
"Siamo preoccupati - ha detto oggi il presidente regionale Luca Zaia - perché oggettivamente il Veneto ha un comportamento anticiclico, abbiamo avuto un'onda d'urto a novembre e dicembre, e dal primo gennaio cominciato a calare. Siamo convinti che i fattori siano molteplici, di certo non solo per il cambio di colore della zona. Prendiamo atto che siamo circondati da cluster che sono in crescita".
Sono 492 i casi di positività registrati nelle ultime 24 ore, con il totale da inizio pandemia di 322.846 malati. I decessi registrati da ieri sono 70 in più, con il totale a 9.621. Sono 1.336 i ricoverati nei reparti non critici (-46) e 134 pazienti nelle terapie intensive (-2).
Sull'analisi sanitaria pesa anche il dato del controllo sulle varianti del virus. Oggi Zaia ha annunciato l'individuazione della variante brasiliana, riscontrata nel padovano. "Noi andiamo avanti con le sequenziazioni - ha precisato - ma la situazione epidemiologica è in calo da 50 giorni. Sono comunque singoli campioni e non cluster. Pensiamo che il tema delle varianti abbia pesato, ora ne abbiamo otto, 5 note al database nazionale, una inglese, due tipiche".
Sul fronte dei contatti per l'acquisto di vaccini al di fuori del contratto Ue, Zaia ha reso nota "la collaborazione dei colleghi di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Marche. Non è un problema di avere vaccini più buoni - ha puntualizzato - ma l'unico fattore è il tempo. Se riusciamo a vaccinare tutte le aziende e tutti i cittadini, in 3-4 mesi partiamo prima di chi sta ad attendere i vaccini".
Secondo il presidente "l'Italia deve assolutamente accelerare, e fare come gli altri Paesi che acquistano sul libero mercato".
secondo la stima del direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor, ai ritmi delle forniture attuali ci vorrebbero due anni per completare la profilassi in Veneto, la cui 'potenza di fuoco' è di un milione di iniezioni al mese.
Il Veneto - ha illustrato Flor - ha ricevuto una ventina di segnalazioni sulla disponibilità di vaccini, a sei sono state chieste precisazioni, a due, che hanno risposto con un'offerta, è stato chiesto il numero di lotto e scadenza, che verranno trasmessi all'attenzione della struttura commissariale per le vaccinazioni. "Abbiamo chiesto elementi - ha aggiunto - per capire se c'è davvero il vaccino, in che tempi la disponibilità a fornirlo, le quantità e quanto costa. Queste sono informazioni necessarie per l'autorizzazione ministeriale. Quando avremo questo dato trasmetteremo le informazioni per avere l'autorizzazione a negoziare. Ad oggi non abbiamo mai contrattato sul prezzo. Stiamo condividendo le modalità con la struttura commissariale. Chi ci chiede soldi lo scartiamo prima.
Chi non ci dà dati sulle consegna non lo ascoltiamo. Ci hanno proposto AstraZeneca a 24 euro - ha concluso Flor - e non ci abbiamo perso nemmeno un secondo". (ANSA).