Segnali incoraggianti da Rt a 0,63 e calo in reparti ospedali
(ANSA) - VENEZIA, 05 FEB - "Non ci sono presupposti per cambiare zona, ma alla luce dei dati di oggi c'è la conferma che rimarremo in quella gialla". Forte di un Rt allo 0,63% il presidente del Veneto Luca Zaia non si aspetta per i prossimi giorni spostamenti peggiorativi di fascia Covid.
I dati giornalieri della pandemia confermano il calo dei dati clinici: nei reparti non critici degli ospedali sono ricoverati 1.746 malati Covid (-21). Il Veneto registra nelle ultime 24 ore 668 nuovi contagi, per un totale dall'inizio dell'epidemia che raggiunge quota 315.509. Frena rispetto ai giorni scorsi il numero dei decessi: sono 25 in più rispetto a ieri, per numero complessivo di 9.190 vittime, tra ospedali e case di riposo.
L'andamento positivo dei ricoveri, con il progressivo svuotamento dei reparti da pazienti Covid, è ripetuto dallo stesso Governatore. "Le terapie intensive sono al 19% ricorda - quando la soglia per questa fascia di rischio è del 30%". In attesa che aumenti il ritmo delle forniture e quindi delle vaccinazioni, l'obiettivo è di un progressivo ritorno ad una seppur cauta 'normalità' ospedaliera, "che non vuol dire avere 150 50-160 persone in terapia intensiva e 1.700 in area non critica - puntualizza -. Questa non è normalità, ma infezione presente ancora nelle nostre zone".
L'obiettivo di Zaia è di accrescere le scorte di vaccini da mettere a disposizione, anche attraverso acquisti legali e diretti all'estero. "E' innegabile che il mercato dei vaccini che si sta rivolgendo alle istituzioni si sta muovendo e anche parecchio - osserva -. Spesso questo mercato è alimentato da intermediari che vanno verificati. Il Veneto è in progress; qualche incontro c'è stato e se mai fosse vero che si può arrivare ad una soluzione nella legalità vuol dire vaccinare di più".
Il Veneto cammina a marce forzate anche nel settore degli anticorpi monoclonali, particolarmente efficaci nella prima fase della malattia. La Regione aprirà un 'tavolo' specifico, tenendo che si stanno già sperimentando nel reparto malattie infettive di Verona. (ANSA).