Smulevich e Fabris le raccontano in parole e immagini
(ANSA) - ROMA, 07 GEN - Da oltre duemila anni accompagnano, nel bene e nel male, le vicende degli ebrei italiani. Dal ghetto all'emancipazione: un percorso fatto di inciampi, di cadute vertiginose ma anche di struggenti risalite.
'Sinagoghe italiane. Raccontate e disegnate' (Ed. Biblioteca dell'Immagine, pp.330, 15 euro) di Adam Smulevich, con illustrazioni di Pierfranco Fabris, propone un itinerario alla scoperta (e talvolta riscoperta) di questi spazi di culto e aggregazione così centrali nel panorama urbano ma al tempo stesso così poco conosciuti dal grande pubblico.
Cosa sono esattamente? Quando nascono? Quali condizioni ne determinano l'avvento? Perché alcune sono monumentali e altre invece assai più raccolte? Da Trieste a Palermo, 'Sinagoghe italiane. Raccontate e disegnate' (in arrivo la settimana prossima nelle librerie) ripercorre l'intero arco di questa bimillenaria presenza con molte curiosità, aneddoti e colore.
Giornalista professionista, classe 1985, Adam Smulevich lavora nella redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ha scritto alcuni saggi dedicati al complesso rapporto tra calcio e memoria. Da una sua inchiesta, segnata dal ritrovamento di alcune testimonianze inedite, è scaturito il riconoscimento del titolo di 'Giusto tra le nazioni' al leggendario ciclista fiorentino Gino Bartali.
Pierfranco Fabris è nato nel 1948 a Venezia, dove vive e lavora. Ha esercitato la professione di architetto per quarant'anni. Dal 2015 si dedica totalmente alla pittura e all'illustrazione. Diversi suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive. (ANSA).