Campagna profilassi da domani, 180 mila dosi fino a fine gennaio
(ANSA) - VENEZIA, 29 DIC - Il Veneto attende per la tarda serata o al massimo per domani, per il maltempo che ne ha frenato la consegna in tutta Italia, le 38 mila dosi di vaccini Pfizer contro il Covid, per attivare da domani la procedura di somministrazione regolare, dopo il 'Vax Day' di domenica scorsa.
E' l'annuncio fatto oggi dall'assessore regionale alla Salute, Manuela Lanzarin, che ha incontrato i giornalisti per il punto quotidiano assieme al neo dg della Sanità regionale Luciano Flor. Si attendono 38 mila vaccini a settimana, con richiami che partiranno dal 18 gennaio. "Briciole", ha definito Flor, quelle della quota spettante alla regione, pari a 180 mila vaccini, ma "che ci daranno la certezza di poter lavorare fino a fine gennaio", ha precisato.
Intanto, anche gli industriali regionali chiedono che nelle aziende la vaccinazione anti-Covid venga resa obbligatoria. Per il presidente veneto di Confindustria, Enrico Carraro, "se da un lato ancora oggi l'Inail tenta di addebitare surrettiziamente al datore di lavoro il contagio in azienda, non si capisce come lo stesso imprenditore non debba utilizzare tutti i sistemi a disposizione per proteggere lavoratori e azienda.
Dal lato dei numeri, non accenna a calare il numero degli infettati: nelle ultime 24 ore sono 2.655 in più, dato che porta la cifra complessiva dei positivi al Covid da inizio pandemia a 246.098. I morti sono 191 in più, per un totale di 6.298 deceduti; un dato molto elevato che però - è stato spiegato dalla Reigone - sconta il non caricamento di vittime nei giorni precedenti. Nelle ultime ore invece è sceso di 9 unità il numero dei ricoverati (2.998) ma sono stati occupati 10 posti in più in terapia intensiva (397).
Oltre a ribadire che nel conteggio dei positivi si deve tener conto che in Veneto vengono registrati sia i tamponi rapidi che quelli molecolari, Flor ha precisato che "al dato dei malati ricoverati in terapia intensiva per Covid, 397, andrebbero tolte 31 unità perché sono pazienti negativizzati che restano in quel reparto, affetti da altre patologie gravi. Malati - ha spiegato - che restano in intensiva-Covid, quando potrebbero essere trasferiti in sezioni a loro dedicate".
Infine, parte ufficialmente in regione il protocollo per i tamponi rapidi anche nelle farmacie, su base volontaria e con contributo economico da parte dell'amministrazione. Tra le caratteristiche del protocollo approvato dalla Giunta, l'obbligo di avere spazi adeguati o l'utilizzo di orari in cui l'esercizio è chiuso al pubblico. Il tampone rapido potrà essere fatto senza ricetta; le farmacie dovranno, oltre che avere personale specializzato, inviare i dati sui pazienti e l'esito del tampone al portale regionale che registra la pandemia. (ANSA).