Zaia, misure restrittive nazionali o facciamo da soli
(ANSA) - VENEZIA, 16 DIC - E' uno stress-test sempre più difficile quello del Covid per gli ospedali del Veneto - macchina sanitaria tra le più grandi d'Italia - ma i 'conti' tornano ancora, secondo le autorità regionali. Luca Zaia ripete da giorni che la situazione "è molto pesante", ma si presenta puntualmente in conferenza stampa con grafici e tabelle i cui numeri spiegano perchè la sanità veneta non è per ora in default. Poi, sottolinea, ogni sistema ospedaliero ha un punto di rottura, oltre cui non si può andare.
I numeri del Veneto oggi raccontano che ci sono 4.033 posti letto ancora disponibili negli ospedali, per tutti i ricoveri, Covid e non, e le terapie intensive sono poco oltre la metà, 587 posti occupati (di cui 372 da malati Covid) delle 1.000 attivabili in caso di necessità. Dati che sono stati confermati oggi dal coordinatore di quest'area, il dottor Paolo Rosi. Non sono posti di intensiva già tutti in funzione, ha spiegato, perchè bisognerebbe bloccare ogni altra attività, ma 640 di essi lo sono. Il piano di emergenza pianificato a maggio prevede appunto possano arrivare al migliaio.
Quanto ai posti letto complessivi, il Veneto - ha elencato Zaia - ne ha disponibili 13.820 posti; di questi 9.787 già occupati, 7.060 da pazienti 'ordinari', e il resto, 2.727 da malati con Covid. Il saldo è di 4.033 posti disponibili. In questa ultima settimana sono state ricoverate 276 pazienti ordinari e 174 a causa del virus.
Gli operatori sanitari, tuttavia, sentono la pressione crescere sempre di più, e riferiscono in taluni casi di situazioni vicine al collasso. Dopo l'allarme lanciato ieri dai dirigenti dell'azienda ospedaliera e dell'Ulss di Verona, oggi è stato il segretario veneto di Anaao Assomed-medici ospedalieri, Adriano Benazzato, a parlare di "situazione estremamente critica e di allarme in tutti gli ospedali del Veneto. Abbiamo un aumento del 30% dei ricoveri per il Covid - ha detto - Abbiamo decine di pazienti in cura presso i pronto soccorso che non risultano e non sono registrati come ricoverati. Sono in attesa che si liberi un posto letto. Queste persone dunque non risultano ufficialmente ricoverate".
Così, guardando agli assembramenti nelle città, si aspetta che arrivi un nuovo giro di vite per le festivitù natalizie, e anche prima, per il prossimo weekend. "Con i ministri abbiamo parlato della necessità di misure restrittive, non voglio anticipare quali saranno, ormai è questione di ore - ha detto Zaia dopo la riunione di stamane con il Governo - Io ho posto la questione come Veneto, spiegando che abbiamo la necessità di capire se si chiude la partita a livello nazionale, altrimenti le adottiamo direttamente, perchè il fine settimana si avvicina". (ANSA).