Della 'Signora Maria' per 50 anni, prima in legno poi acciaio
(ANSA) - VENEZIA, 04 NOV - "Sparisce" a Venezia l'edicola in calle larga Giacinto Gallina, a Cannaregio, vicina all'omonima scuola elementare e a pochi metri dall'ospedale Civile. Era già chiusa da tempo ma adesso non riaprirà proprio più, perché il chiosco verde, tipico delle edicole veneziane, è stato rimosso nei giorni scorsi.
Una struttura storica, tanto che alcuni residenti della zona ne ricordano la presenza, narrata dai nonni, fin dalla prima guerra mondiale. Lo smantellamento del chiosco segna la parola fine per l'edicola, che era passata dal legno all'acciaio tra il 2002 e il 2003, sotto la proprietà di Marco Bianchini, veneziano che l'ha tenuta dal 1999 fino al 2005 prima di venderla ad altri proprietari dell'isola di Burano. E prima ancora di Bianchini, la proprietaria era una veneziana che l'ha gestita per circa 50 anni e che tutti i residenti conoscevano come "la Signora Maria".
"Erano altri tempi - ricorda Bianchini - i giornali vendevano bene anche se la vita dell'edicolante non era semplice: alzatacce all'alba, intemperie e acqua alta, qualche vandalismo notturno". La vicinanza con l'ospedale Civile faceva sì che all'epoca si potesse portare i giornali nei reparti per venderli ai pazienti. Trasformare la storica edicola verde dal legno all'acciaio era costato 50 mila euro, una spesa all'epoca sostenuta a metà dal proprietario dell'edicola e metà dal Comune, proprio per l'importanza che rivestivano le edicole con il loro servizio di vendita dei quotidiani. "E' una grande tristezza vedere lo smantellamento della mia ex edicola", commenta Bianchini che oggi vive a Mogliano (Treviso). Il calo delle vendite di giornali e riviste e l'aumento dei souvenir, commenta l'ex edicolante, riguarda l'avvento di internet ma soprattutto il calo dei residenti nel centro storico veneziano.
La struttura in calle Larga Giacinto Gallina è stata rimossa definitivamente, ma nel centro storico veneziano sono più d'uno i chioschi chiusi, ad esempio quello vicino ai pontili Actv ai Giardini di Castello, dove l'ultimo gestore, di origini straniere, quest'anno non ha nemmeno mai aperto. (ANSA).