Campagna dominata da Covid, che ha fermato candidato Lorenzoni
Il Covid si è preso anche la scena delle elezioni in Veneto. Se già in partenza era difficile trovare un vero contendente alla riconferma di Luca Zaia, ci ha pensato il virus a scombinare i giochi. Il principale antagonista del governatore leghista, il prof universitario Arturo Lorenzoni, che corre per Pd e centrosinistra, è stato bloccato a tre settimane dal voto dal Coronavirus. Prima l'annuncio della sua positività, l'isolamento a casa - annullato ogni impegno se non sul web - poi la 'mazzata' del malore che lo ha colpito in diretta streaming durante un'iniziativa dei Dem con il ministro Boccia.
Lorenzoni da giorni dialoga virtualmente con gli elettori. La campagna più anomala di sempre lo ha costretto a un passo di lato. Da Zaia, che punta al tris a Palazzo Balbi - è in carica dal 2010, ed ha sempre stravinto nelle urne - anche un gesto di cavalleria: saputo della positività di Lorenzoni ha subito annullato tutti i confronti elettorali in tv. Sono 9 i candidati presidente in Veneto. Cinque anni la sfida terminò percentualmente 50 a 22 a favore di Zaia su Alessandra Moretti, del Pd. Luca Zaia, 52 anni, schiera una corazzata: 165 candidati tra Lista personale, Lega, Autonomia Veneta (amministratori del Carroccio). In coalizione vi sono anche Fratelli d'Italia, che qui si aspetta un boom elettorale, e Forza Italia, nella situazione opposta rispetto al partito di Giorgia Meloni. La vera gara, si sostiene, sarà tra la Lista Zaia e la Lega, perchè il governatore (come nel 2015) potrebbe battere in preferenze il partito di Salvini.
Il suo standing, inoltre, è cresciuto ulteriormente dopo i mesi in cui ha affrontato con pragmatismo la lotta al Covid nella Regione. Ciò ha quasi messo in secondo piano l'Autonomia, partita che Zaia non è riuscito a portare a casa dopo 2 anni dal referendum, e che però è stata scritta nero su bianco nel 'patto' elettorale con gli alleati del centrodestraArturo Lorenzoni, 53 anni, docente universitario di Economia dell'Energia all'Università di Padova, città di cui è stato vice sindaco, è sostenuto da Pd, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Sanca Autonomia e +Veneto in Europa. In politica è sbarcato 3 anni, conquistando il 22,8% con la sua 'Coalizione Civica', che ha aiutato il Pd nella riconquista di Padova. La sua è un'idea di 'riformismo partecipato', lontano dai partiti: punta su innovazione, inclusione sociale, sostenibilità, e turismo 'lento'.
In Veneto Matteo Renzi non ha stretto accordi con il Pd, così Italia Viva corre per la Regione con Daniela Sbrollini, 49 anni, senatrice, vicentina d'adozione, sostenuta anche da Civica per il Veneto, Psi e Pri. Corsa del tutto solitaria per i Movimento Cinque Stelle, che candida a Palazzo Balbi l'ex parlamentare Enrico Cappelletti, 52 anni, padovano, ex componente della Commissione Giustizia e della bicamerale per il federalismo fiscale.Completano il quadro l'autonomista Antonio Guadagnini, del Partito dei Veneti, Simonetta Rubinato, con la lista Per le Autonomie, Patrizia Bartelle, di Veneto Ecologia Solidarietà, Paolo Benvegnù, con la lista Solidarietà Ambiente Lavoro, e Paolo Girotto, del movimento 3V, per la libertà di scelta (dai vaccini al 5G).
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