Associazione AVA, boom cancellazioni inizio 2020. Capodanno -50%
(ANSA) - ROMA, 20 DIC - "Venite a Venezia. Troverete una città bellissima e sostenibile, che in poche ore è tornata alla normalità". A un mese dall'evento eccezionale dell''acqua granda' del 12 novembre, l'appello arriva dall'Associazione Veneziana Albergatori, direttamente alla sede della Stampa Estera, per scongiurare il danno su danno: l'effetto che le immagini della città sommersa ha avuto sui turisti di tutto il mondo. "Da metà novembre - racconta il presidente AVA, Vittorio Bonacini - viviamo un calo di prenotazioni senza precedenti, con una flessione che non si è registrata nemmeno dopo l'attentato alle Torri Gemelle. Nel primo mese abbiamo avuto un picco del 45% di disdette" con un'emorragia "inarrestabile anche nei primi mesi del 2020, tra "cancellazione di eventi, convegni e altri importanti appuntamenti programmati in città fino alla prossima primavera. Se il Natale non è mai stato un periodo da tutto esaurito - prosegue - un dato eclatante è quello del Capodanno: lo scorso anno l'occupazione era al 100%, quest'anno è sotto il 50". Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo, "è normale, ma quella marea è stata un'eccezionalità provocata dalla coincidenza rarissima di quattro fattori tra loro sporadici.
Quello che non si racconta è che tutto è durato un'ora e mezzo, che dopo tre ore la marea ha lasciato Venezia e che la città si è rapidamente riappropriata della sua vita". "Con i mei collaboratori - assicura la vicepresidente AVA, Stefania Rea - abbiamo tolto l'acqua di notte e i clienti a colazione non si sono nemmeno accorti di quel che era accaduto". Il calo drastico di prenotazioni tocca le 400 strutture di albergatori dell'Ava, ma a catena anche ristoranti, commercianti, artigiani e riguarda in particolar modo, ma non solo, il mercato americano e inglese, che con i francesi, dice il direttore AVA, Claudio Scarpa, "rappresentano circa il 40% del fatturato turistico della città'". (ANSA).