Difesa, 'rifiuta colloqui, trasferirlo in Rems'. Attesa perizia
(ANSA) - TRIESTE, 22 DIC - "Purtroppo" Alejandro Augusto Stephan Meran si trova ancora nella casa circondariale di Montorio-Verona, "in una situazione di illegalità", e "le sue condizioni psichiatriche stanno 'peggiorando': gli ultimi tentativi di colloqui dei difensori, dei famigliari e dei medici incaricati di indagine peritale, volta ad accertarne la pericolosità, sono stati disattesi. Il detenuto rifiuta di scendere dalla propria cella per accedere ai colloqui e non è possibile obbligarlo" ad assecondare le richieste e le esigenze difensive e mediche. Lo denunciano i legali difensori di Meran, Alice e Paolo Bevilacqua.
Il 6 maggio la Corte d'Assise di Trieste ha stabilito la non imputabilità per "vizio di mente" di Meran, a processo per l'omicidio degli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria avvenuta in Questura il 4 ottobre 2019.
Per lui è stata disposta una misura di detenzione per almeno trent'anni in una Rems. Ma al momento, ricordano i legali, non è ancora stata assegnata una struttura. A inizio novembre è stata richiesta una nuova perizia per stabilire il livello di pericolosità sociale attuale di Meran. Secondo i tempi stabiliti dalla Corte d'Assise d'Appello, la relazione dovrebbe essere depositata entro inizio gennaio.
"Abbiamo già annunciato iniziative europee volte a rimuovere l'illegittima detenzione di Meran in struttura carceraria - ricordano gli avvocati - perché, lo ribadiamo con forza, non c'è titolo di custodia carceraria che lo possa trattenere". L'ultimo colloquio con il detenuto risale a prima dell'estate: "Meran comprende la situazione, la sta soffrendo e si è chiuso in se stesso. E' osservato con cautela e fa il suo percorso carcerario, ma non quello terapeutico". (ANSA).