Natale: personaggi carnici nel Presepe in piazza San Pietro

Friuli Venezia Giulia
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Realizzato in legno, usato albero abbattuto da Vaia per la culla

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(ANSA) - TRIESTE, 29 NOV - Un cramar (la parola friulana per indicare i mercanti ambulanti transfrontalieri carnici che attraversavano le Alpi a piedi), una pastora, un falegname e una tessitrice. Sono i personaggi rappresentativi delle tradizioni della montagna friulana entrati a far parte della scena della natività che addobberà dal 3 dicembre piazza San Pietro in Vaticano. Il presepe è stato realizzato da undici artisti del Friuli Venezia Giulia per portare in Vaticano la tradizione del presepe in legno a grandezza naturale di un piccolo borgo carnico di 1.200 abitanti, Sutrio (Udine). Le 18 statue disposte su una superficie di 116 mq e sotto una cupola alta 7 metri sono state realizzate con 24 metri cubi di legno di larice. Saranno illuminate da 50 punti luce. E' stato presentato oggi in una conferenza stampa a Trieste alla presenza del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga.
    E' altissimo il valore simbolico dell'opera. In particolare per il fatto che la culla del bambino Gesù è stata costruita con un'enorme radice di un albero abbattuto dalla tempesta Vaia, che ha devastato i boschi delle montagne del Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige. Un simbolo di rinascita. Nessun albero è stato abbattuto per la realizzazione delle statue.
    La cerimonia di accensione degli addobbi sarà accompagnata da musica prodotta dal coro polifonico di Ruda (Udine). Una delegazione incontrerà il Papa, portandogli doni tra cui alcuni oggetti tipici friulani: un paio di scarpez, le pantofole tradizionali friulane, realizzate a mano, e una coperta ricamata con la scritta 'Mandi', il saluto friulano che secondo alcune etimologie deriva dal latino 'mane deo', 'rimani con dio'.
    Il governatore Fedriga farà parte della delegazione che sarà ricevuta in Vaticano. In conferenza stampa ha sottolineato l'importanza per il turismo della "presenza del presepe di Sutrio a Roma": "avrà ricadute rilevanti per la valorizzazione della montagna", visto che il presepe £una volta terminate le festività, verrà riportato a Sutrio per essere nuovamente esposto". (ANSA).
   

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