Incontro nell'ambito rassegna 'I colloqui dell'abbazia'
(ANSA) - CORNO DI ROSAZZO, 19 NOV - "Potrebbe sembrare azzardato ma non è sbagliato definire irredentistiche le battaglie degli ucraini per riconquistare le terre occupate dai russi. Irredentismo è un termine riportato in auge dalla tragedia ucraina, nonostante la derivazione dalla religione". A sostenerlo è stato lo scrittore e storico triestino Pierluigi Sabatti, nel corso del suo intervento, ieri, ospite della rassegna "I Colloqui dell' abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga", curata da Elda Felluga e Margherita Reguitti. Sabatti ha condotto l'incontro dal titolo "L'irredentismo, che cosa resta? A cent'anni dalla fine della Grande Guerra, che cosa è rimasto nella nostra politica e cultura".
Per capire questo movimento lo scrittore cha scelto le figure di tre intellettuali triestini: Pasquale Besenghi degli Ughi, Scipio Slataper e Teodoro Mayer, fondatore e direttore de giornale Il Piccolo, al quale Pierluigi Sabatti " ha dedicato il libro "Il Piccolo di Teodoro Mayer", edito da Istituto regionale per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.
La rassegna è organizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo, Livio Felluga, Vigne Museum associazione culturale, il Comune di Manzano e con il sostegno di Banca Intesa SanPaolo.
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