'E' obbligo di legge. Accelerare trasferimenti di chi arriva'
(ANSA) - TRIESTE, 23 OTT - "Se continua questa situazione a Trieste, ci rivolgeremo direttamente al Ministero dell'Interno e investiremo i parlamentari di questo collegio" del problema, "perché l'accoglienza è un obbligo di legge, non è una gentilezza o una concessione. Da questa estate a Trieste è in corso una violazione. Il nuovo Governo deve quindi fare in modo che si smetta di violare le norme a nord est e deve prendere sul serio l'accoglienza". E' quanto afferma Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà-Ufficio rifugiati (Ics), associazione che coordina il sistema dell'accoglienza a Trieste.
La denuncia parte da una stima: "Da metà luglio - spiega - le quote di trasferimento dei richiedenti asilo verso altre regioni sono diminuite di più del 50%". Di conseguenza, aggiunge, i circa 1.200 posti a disposizione per chi arriva in città non sono risultati sufficienti. Alcune persone hanno cercato ripari di fortuna, dormito all'addiaccio o si sono dirette autonomamente verso altre città. Una situazione che per Schiavone "non si giustifica con l'aumento degli arrivi attraverso la rotta balcanica", ma con i trasferimenti che "sono rallentati". "Oggi si registra una loro ripresa, ma è ancora insufficiente. Bisogna accelerare". Al 7 ottobre, secondo un monitoraggio "comunque sottostimato", le persone in città che non erano riuscite a entrare nel circuito dell'accoglienza erano circa 250. "Possono servire nuove strutture, e le abbiamo chieste, come l'area dell'ex mercato coperto individuata dal Comune - precisa - ma solo in via emergenziale. Ciò che deve funzionare è il meccanismo dei trasferimenti". "L'emergenza - conclude - è quindi artificiale, dovuta all'inefficienza della macchina della Pa, che deve essere risolta". (ANSA).