Condizioni di Meran vanno valutate da un collegio di 3 luminari
(ANSA) - TRIESTE, 20 OTT - La Procura generale di Trieste ha impugnato ufficialmente la sentenza di assoluzione della Corte d'Assiste del 6 maggio scorso per non imputabilità per «vizio totale di mente» di Alejandro Augusto Stephan Meran, l'uomo di 32 anni di origini dominicane che il 4 ottobre 2019 uccise in Questura a Trieste gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.
La notizia, annunciata già nei giorni scorsi quando l'atto era ancora in fase di elaborazione, è ufficiale e sottoscritto da Carlo Maria Zampi, come scrive il quotidiano Il Piccolo oggi in edicola. «Disporre una nuova perizia collegiale per accertare lo stato di mente dell'imputato al momento del fatto e, all'esito, dichiararlo colpevole e condannarlo» è la richiesta della Procura generale proponendo appello alla sentenza di appello, definendo "erronea" l'assoluzione dell'imputato». Il suggerimento della Procura generale è di incarica una nuova perizia da affidare a un collegio composto "da almeno tre luminari in materia" che valutino le condizioni psichiche di Meran e le conclusioni raggiunte dai consulenti e periti che hanno operato finora. Vale a dire il perito nominato in dibattimento, il professor Stefano Ferracuti, convinto del vizio totale di mente, e il collegio dei periti (facente capo allo psichiatra Mario Novello) nominati nell'incidente probatorio, del parere della seminfermità mentale. La Corte d'Assise aveva condiviso le conclusioni di Ferracuti.
Infine, riporta ancora Il Piccolo, non convince la Procura generale la scelta di determinare la durata del ricovero nella Rems per un minimo di trenta anni. (ANSA).