Fedriga, alternativa è discarica
(ANSA) - TRIESTE, 20 OTT - E' stato inaugurato oggi il rinnovato e potenziato termovalorizzatore di Trieste che smaltisce i rifiuti non riciclabili di tutta la regione. Fornirà energia elettrica a 180mila persone, circa 15mila in più di quante erano raggiunte prima, con l'innalzamento della sua capacità di generazione elettrica a 145GWh all'anno. Un obiettivo raggiunto in meno di due anni grazie al cosiddetto 'revamping', che ha anche permesso di abbatterne ulteriormente le emissioni, ora pari al 20 per cento di quanto ammesso per legge. "Si tratta dunque del più sicuro termovalorizzatore degli undici che gestiamo in Italia", ha sottolineato il presidente esecutivo di Hera S.p.A. Tomaso Tommasi di Vignano.
Trieste si era già dotata di un 'forno di incenerimento per le immondizie' nel 1915; vi è inoltre un termovalorizzatore dal 1972. Il presente impianto di via Errera è sorto nel 1999.
Presente all'inaugurazione anche il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, che ha sottolineato che bisogna dire no a una "demagogia - scusate lo sfogo - che sostiene che il termovalorizzatore vada contro alla tutela ambientale", anche perché "l'alternativa al termovalorizzatore è la discarica". Commentando la sua presenza a un evento che potrebbe non essere favorevole per l'immagine di un amministratore locale, ha affermato: "Le istituzioni si devono vantare di una gestione virtuosa dei rifiuti invece di subire, come in altre parti del Paese, una situazione che non è più emergenziale ma è diventata un'emergenza strutturale".
"Esiste una quota di rifiuti che non può essere riciclata. O va in discarica o va nel termovalorizzatore. Non ci sono alternative. Ora la scelta che le pubbliche amministrazioni devono fare è se andare contro agli obiettivi dell'Unione Europea (che sono di chiudere o di non aprire nuove discariche), o se valorizzare il rifiuto per produrre energia", ha concluso.
(ANSA).