I Colloqui Abbazia. Viaggio nella carta geografica Livio Felluga
(ANSA) - TRIESTE, 14 OTT - "Camminare ci permette di respirare, di metterci in un ritmo che ci permette di fare chiarezza su ciò che pensiamo. Se camminiamo dentro la natura, beh allora lì tutto cambia. Ci apriamo e ci sembra che tutto quanto vada per il meglio". Così Luigi Nacci, scrittore e viandante, ha definito lo spirito di colui che decide di camminare per viaggiare e conoscere, nel corso della presentazione del suo ultimo libro "Non mancherò la strada" (Laterza), all'Abbazia di Rosazzo nell'ambito de "I Colloqui dell'Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga" curata da Margherita Reguitti, moderatrice degli incontri, e da Elda Felluga in collaborazione con la Fondazione Abbazia di Rosazzo.
Per Nacci, "il camminare e il cammino non sono la stessa cosa. Camminare è uno strumento attraverso il quale ci mettiamo in cammino. Il cammino è un'esperienza che stravolge tutto, è stravolgente e travolgente. È un viaggio all'ennesima potenza".
Il poeta viandante Luigi Nacci ha insomma condiviso "il sapore del cammino lento e meditato" di rientro "da un percorso tra le vigne e la storia del Collio e dei Colli Orientali". Ma c'è anche un obiettivo per ciascuno: "Far riemergere la parte nomade che tutte le persone possiedono. Pagine nelle quali il potente privilegio del cammino porta a esplorare se stessi e il mondo per essere liberi".
L'appuntamento è stato anche un'occasione per visitare la XI Biennale d'Arte "Giovanni Barbisan. Un classico nella modernità" allestita nel complesso abbaziale. (ANSA).