Se non c'è accordo in 30 giorni potrebbero partire licenziamenti
(ANSA) - TRIESTE, 12 SET - Nessuna sospensione della procedura ma il Gruppo sostiene di essere disponibile ad avviare un discorso per raggiungere un accordo sul piano nei prossimi trenta giorni. Poi, ci sarà un anno di tempo per implementare il piano stesso. Al termine della scadenza dei trenta giorni, in assenza di una intesa potrebbero partire i licenziamenti di 451 dipendenti. E' il 'piano di mitigazione' che Wärtsilä ha presentato oggi ai sindacati, ai Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, all'ANPAL, alla Regione Fvg e a Confindustria Alto Adriatico. In pratica, nessun passo indietro anche se trapela l'ipotesi di ricorsi a cig e ricollocazione.
Per i sindacati territoriali si tratta di un piano "irricevibile". "E' esattamente quello che ci aspettavamo: un piano di dismissione che non prendiamo neanche in considerazione", afferma Marco Relli della Fiom-Cgil. Si tratta di un piano "funzionale a gestire una chiusura", insiste Antonio Rodà della Uilm. "Hanno mandato un piano asettico, privo di contenuti e vago, che è quello che ci aspettavamo da un'azienda che non ha voluto sedersi a un tavolo seriamente e aprire un confronto", aggiunge Alessandro Gavagnin della Fim-Cisl.
Da Wartsila, spiega ancora Rodà, "propongono di individuare un advisor che si occupi di reindustrializzare l'area, ma non c'è nessun elemento completo" a riguardo. Si propone la cassa integrazione per "451 dipendenti a rotazione", come "offerta per chiudere l'accordo", che saranno impiegati per portare a termine le commesse e "coadiuvare nella chiusura del sito". Si parla poi di "un'apertura a eventuali percorsi di uscite di carattere volontario incentivato, ricollocazione anche sui siti sparsi nel mondo di Wartsila. E' un piano - conclude - che per Trieste non ha nessuna prospettiva". (ANSA).