Il presidente degli industriali Fvg oggi su crisi energetica
(ANSA) - UDINE, 31 AGO - "Il tema energia elettrica e gas richiede un'azione rapida, così come sottolineato ripetutamente dal Presidente nazionale Bonomi. E concordiamo sul fatto che l'azione principale deve nascere in Europa, ma è opportuno che il governo consideri anche un 'piano B' adattato alle esigenze italiane". Lo ha detto oggi Gianpietro Benedetti, presidente reggente Confindustria FVG, in una nota, facendo suo l'appello del presidente nazionale degli industriali italiani.
"L'energia elettrica in Italia è prodotta per il 45% con il gas e per il 40% con rinnovabili. Importiamo da Svizzera, Francia, Slovenia, Austria circa il 12% - ha proseguito Benedetti - e questi numeri, seppur indicativi, evidenziano le difficoltà a trovare un accordo europeo che medi le esigenze.
Tra l'altro la Germania importa gas russo - ha aggiunto il presidente - unitamente ad altri Paesi, e quindi un eventuale tetto al prezzo del gas deve in qualche modo essere concordato anche con il fornitore". Benedetti, ricordando che il governo italiano "ha già speso per la crisi energetica 48,5 miliardi, il 2,8% del Pil, superato solo dalla Grecia, mentre Germania e Francia sono sull'1,7/1,8%", ha espresso l'auspicio che la soluzione europea consenta di intervenire senza troppi aumenti del debito". Infine ha concluso dicendosi convinto che "in una prima fase , finché il mercato non si stabilizza a prezzi accettabili, si debba fare quello che serve per non fermare le attività industriali, alcune delle quali potrebbero avere stop irreversibili". (ANSA).