Giornalismo:sorella Daphne Caruana, cambiato poco da omicidio

Friuli Venezia Giulia

Non si è fatto nulla per proteggerla

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(ANSA) - RONCHI DEI LEGIONARI, 19 GIU - «Non avremmo dovuto aspettare la morte di mia sorella Daphne, per denunciare il legame tra politica e corruzione a Malta. Dal 2016 a oggi solo una persona è stata condannata, perché ha chiesto il patteggiamento. Si è scoperto che l'omicidio era prevedibile ma non si è fatto nulla per proteggere mia sorella. Il giornalismo non è un crimine. Ci sono stati dei cambiamenti da quando è morta Daphne ma sono troppo pochi e lenti: si fa un giornalismo migliore ma si subiscono molte pressioni". Lo ha detto Corinne Vella, sorella di Daphne Caruana Galizia, la blogger e giornalista maltese uccisa nel 2017.
    Corinne Vella è intervenuta al Festival del Giornalismo organizzato dall'Associazione Leali alle Notizie, conclusosi stasera con la premiazione a Marilena Natale, proprio da parte di Corinne Vella.
    "Altri giornalisti continuano a rischiare e a essere minacciati. È da due anni che si parla di una nuova direttiva chiamata legge di Daphne, ma non è ancora stata attuata. In questa situazione siamo tutti perdenti, perché milioni di persone non ricevono la corretta informazione e si protegge chi blocca la libertà di stampa e di espressione», ha concluso la sorella di Daphne. (ANSA).
   

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