'Perché in stato sofferenza finanziaria'. Approvata relazione
(ANSA) - TRIESTE, 20 APR - Poco meno di tremila imprese del Friuli Venezia Giulia si trovano in uno stato di sofferenza finanziaria e sono state segnalate come insolventi dagli intermediari alla Centrale dei rischi della Banca d'Italia. Una situazione che rischia di farle "scivolare tra le braccia degli usurai". Lo si legge nella relazione annuale dell'Osservatorio regionale antimafia, presieduto dall'ex prefetto Michele Penta, che è stata approvata oggi dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
Il testo traccia un quadro generale della situazione in una regione dove si fa avanti "la strategia mafiosa di espansione economica spesso silenziosa, sotto traccia", che punta "all'accaparramento di interi settori dell'economia legale, grazie all'enorme liquidità garantita dai traffici illeciti, assai numerosi in Fvg come è emerso dalle numerose operazioni condotte dalle forze di polizia".
L'infiltrazione della criminalità organizzata è ancor più pericolosa oggi, quando "la carenza di liquidità che famiglie e imprese stanno patendo a causa della grave congiuntura economica fa crescere sempre più il rischio serio e concreto di essere vittime della criminalità attraverso l'odiosa pratica dell'usura". Per questo motivo è necessario "cogliere in anticipo qualsiasi segnale di rischio".
Quanto ai settori economici su cui la criminalità organizzata tende a focalizzare i suoi interessi, l'Osservatorio segnala "il traffico illecito di prodotti petroliferi, in particolare da Croazia e Slovenia attraverso il territorio friulano". Anche il mercato del contrabbando di tabacco vede "la regione al primo posto in Italia, trascinata da Trieste (al primo posto) e da Udine (al settimo)". La relazione fa anche il punto sui beni sequestrati alle mafie: 22 proprietà attualmente in gestione da parte dell'Agenzia nazionale, 38 beni già consegnati a un destinatario e tre aziende confiscate in gestione all'Agenzia.
(ANSA).