Il diamante di Grado, nuovo libro di Paolo Pichierri
(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 16 APR - PAOLO PICHIERRI, "IL DIAMANTE DI GRADO" (LEG, pp.138 - 14 euro) La descrizione dell'ex commissario e celerino Vincenzo Salvati - in fulminante e caustica sintesi - arriva nelle ultime pagine: un "fiuto di straordinario investigatore impiantato in un corpo di celerino e abbinato a un'onestà personale e genetica assoluta era stata la migliore garanzia di insuccesso nella vita". Eppure sarà proprio lui a risolvere un difficile caso, affrontato privatamente in una formale e ricchissima famiglia.
E' "Il diamante di Grado", l'ultimo lavoro di Paolo Pichierri, ma il suo primo giallo.
L'autore, dopo varie pubblicazioni di temi filosofici, si cimenta con il difficile ambito del giallo: una fatica premiata, la trama non intricata ma tanto meno banale tratteggia con precisione più ed eterogenee personalità, e il libro scorre senza intoppi, semplice. Proprio come la vita a Grado, l'Isola del Sole, una virgola della Bassa Friulana legata alla terraferma da un lungo ponte che si spinge nella Laguna di Marano. Qui Tante, ricca e anziana vedova di Onkel Walter, ha ereditato dal marito una fortuna immobiliare e alberghiera che gestisce con rigore ed etica asburgici, oltre e "governare" i quattro nipoti (due donne e due maschi) tanto diversi tra loro.
Eppure, proprio nel placido paradiso dell'Isola, così distante geograficamente e culturalmente dal frastuono delle cronache, una notte qualcuno ruba un prezioso del valore di tre milioni e cerca di soffocare la giunonica zia.
Grazie all'acume di Salvati - che seppur cieco "vede" attraverso gli occhi del suo ex braccio destro Branko Jankovic - in un susseguirsi di veloci colpi di scena nella ristrettissima cerchia di sospettati individuerà chi ha rubato il diamante. Qualche ingenuità nella conduzione delle indagini e qualche tratto moralistico sono controbilanciati dalle intelligenti mosse dell'ex commissario, dai personaggi costruiti molto bene e dalla formazione dell'autore che amalgama coralmente tante voci in un crescendo modulato con mestiere. E funziona la diarchia Tante-Salvati: così diversi, vivono immersi in ambienti ovattato e solenne lei, orgogliosamente semplice da impiegato dello Stato lui. Eppure qualcosa di ben saldo li accomuna, li avvicina e favorisce una fiducia reciprocamente totale.
Pichierri aveva scritto questa storia per un radio giallo che era andato in onda anni fa per la regia di Mario Mirasola. A distanza di tempo l'ha ripresa e riadattata trasformandolo in un libro giallo. (ANSA).