Passa da 11,8 per mille di 2019 a 13,6 di 2020. A Trieste è 15,9
(ANSA) - TRIESTE, 23 MAR - In Friuli Venezia Giulia l'incremento della popolazione straniera (+7.598 unità al 31 dicembre 2020 rispetto al 2019) non ha impedito il declino ascrivibile principalmente al deficit di "sostituzione naturale" tra nati e morti (saldo naturale) e questa tendenza alla decrescita demografica è stata ulteriormente accentuata dalla pandemia da Covid-19. E' quanto emerge dal Censimento permanente della popolazione diffuso dall'Istat.
L'eccesso di decessi, direttamente o indirettamente riferibile alla pandemia, ha comportato in Fvg l'incremento del tasso di mortalità da 11,8 per mille del 2019 a 13,6 per mille del 2020, con il picco di 15,9 per mille della provincia di Trieste.
In regione tra il 2019 e il 2020 il tasso di natalità è rimasto invariato al 6,2 per mille, con un calo nella provincia di Pordenone (da 7,1 a 6,7 per mille) e valori stabili o in crescita nelle altre province.
I movimenti tra comuni si sono ridotti durante la prima ondata dell'epidemia, a causa del lockdown di marzo che ha ridotto al minimo la mobilità residenziale, per poi riprendere nei mesi successivi durante i quali si è tornati sostanzialmente ai livelli pre-Covid. Il tasso migratorio interno del 2020, pari mediamente a 2,1 per mille, oscilla tra 1,5 per mille della provincia di Gorizia e 3,1 di Trieste.
Le ripercussioni sui movimenti migratori internazionali - osserva l'Istata - non hanno influito sul tasso migratorio estero della regione, che passa da 1,5 per mille del 2019 a 1,8 per mille del 2020. Il tasso diminuisce nelle province di Gorizia (da 3,7 a 2,6 per mille) e di Pordenone (da 2,2 a 1,2) mentre aumenta a Udine (da 0,6 a 1,0) e in modo consistente a Trieste, dove quasi si triplica (da 1,4 a 4,0). (ANSA).