Immobiliare: Nomisma, cresce mercato residenziale a Trieste

Friuli Venezia Giulia

Sostenuto da vigorosa domanda. Prezzi per il nuovo +2,7% in 2021

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(ANSA) - TRIESTE, 23 MAR - "In termini di compravendite e domanda il mercato residenziale triestino ha ripreso a crescere, con maggiore intensità rispetto alla media dei mercati intermedi nazionali". E' quanto emerge dall'analisi del 1/o Osservatorio Immobiliare 2022 di Nomisma dedicato ai mercati intermedi.
    Per il terzo anno consecutivo e dopo dieci di calo ininterrotto, "si conferma la crescita dei prezzi di mercato, sostenuti da una vigorosa domanda di acquisto". Il settore residenziale conferma Trieste, tra le città di media dimensione monitorate, quella "con la migliore performance". I prezzi crescono mediamente del 2,7% per le abitazioni nuove e del 2,3% per le usate. Diminuiscono i tempi di assorbimento su base annua (4 mesi per il nuovo e 3-4 mesi per l'usato) e si contrae lo sconto medio praticato: per le abitazioni usate scende a 8,5 punti percentuali, stazionario su 5 punti per le nuove. Opposta la congiuntura del comparto locativo, con canoni medi in flessione nelle zone centrali (-1,8%). I tempi di locazione sono compresi tra 1-2 mesi, mentre i rendimenti lordi da locazione si riducono dal 6% degli ultimi sei anni al 5,8% attuale.
    Il comparto non residenziale "sta invece subendo una battuta di arresto - osserva Nomisma - a causa del forte crollo della domanda". Nel comparto uffici la domanda rimane sostanzialmente stabile. Flettono i prezzi medi del -1%, con cali meno significativi nei business district (-0,6%). Lo sconto medio sul prezzo richiesto si assesta al 13%, con tempi di vendita (7 mesi) in riduzione su base annua. Sul fronte della locazione, la variazione media annuale dei canoni risulta negativa (-0,9%) ma migliorano i tempi medi di locazione, che si riducono a 5,5 mesi. Stabili i rendimenti lordi annui al 5,8%. Nel comparto dei negozi, si conferma la contrazione generalizzata delle quotazioni di vendita e locazione, sia per i prezzi (-2,1%) che per i canoni (-2%).
    Per il 2022, conclude Nomisma, "i sentiment previsionali degli operatori riferiscono un incremento delle compravendite e stazionarietà dei contratti di locazione, associati a un incremento di prezzi e canoni". (ANSA).
   

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