Indagine Confcommercio. Da Pozzo, congiuntura di criticità
(ANSA) - UDINE, 15 MAR - A causa dello scoppio del conflitto, le imprese del terziario Fvg (che costituiscono il 66% del totale) si aspettano una possibile riduzione dell'11% dei ricavi per l'impatto della nuova crisi, in particolare gli operatori dei trasporti e della logistica.
Sul versante dell'energia, già a fine 2021 si era assistito a un rialzo dei prezzi dei fornitori,ma ora l'82% delle imprese lamenta, dalla fine del 2021, un incremento dei prezzi dei servizi di energia elettrica e gas. A pesare, oltre all'aumento dei costi delle materie prime ed energetici, sono anche i costi praticati dai fornitori della logistica (il 63% dichiara che sono aumentati). Gli effetti della guerra rischiano di inasprire la situazione e oltre il 60% degli operatori si aspetta un incremento del costo delle materie. Peggiora la situazione della liquidità delle imprese del terziario e cala lievemente la quota di imprese che si recano in banca per chiedere credito e diminuisce anche la quota di risposte positive. Desta preoccupazione la "durata" del prestito: le imprese temono di non riuscire a ripagare il debito nei tempi pattuiti. Dati di Bankitalia sul credito concesso al terziario del Fvg evidenziano un incremento dell'ammontare dei prestiti in essere rispetto al periodo pre Covid, anche se in flessione negli ultimi mesi 2021.
L'ammontare dei prestiti al novembre 2021 è di 5,5 miliardi (+270 milioni +5%, sul pre Covid). Dai dati dell' Osservatorio, risulta che l'andamento della stagione invernale dei saldi non soddisfa i due terzi dei commercianti del Fvg in termini di affluenza dei clienti nei negozi, e il 68% dei commercianti dice di avere incassato meno rispetto ai saldi invernali 2021.
(ANSA).