De Nicolo, segnalate contraddizioni norma ma inascoltate
(ANSA) - TRIESTE, 10 MAR - La fuga degli ucraini verso l'Italia evidenzia "in maniera drammatica, dal punto di vista giudiziario, l'assurdità della norma che punisce il reato di clandestinità". Le persone che lasciano la guerra non sono europee e "potenzialmente sono tutti autori del reato dell'art.10 bis della legge sui clandestini. Più volte mi sono esposto dicendo che è una follia mantenere questa norma perché totalmente inutile: non aumenta di un millimetro il tasso di sicurezza dei cittadini e fa lavorare a vuoto la macchina giudiziaria, senza speranza di poter dare un messaggio positivo". Lo ha detto il Procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, ragionando sulle possibili ricadute giudiziarie per chi arriva in Italia dall'Ucraina.
De Nicolo ha "più volte segnalato le contraddizioni della norma" ma sono rimaste "del tutto inascoltate, come spesso accade ai magistrati". Oggi "sono davanti agli occhi di tutti con gli ucraini. Vogliamo renderci conto che forse va ripensato normativamente un caso del genere?".
"Sono convinto - aggiunge - che se dovessero arrivare migliaia di denunce di questo reato noi le archivieremmo perché lo commettono in stato di necessità. Ma ciò non vuol dire che la macchina non debba porsi il problema di avviare questa massa di procedimenti. Sto lavorando con le forze di polizia per vedere se possiamo cercare una soluzione ragionevole".
"Per fortuna - ha concluso - l'Europa e non l'Italia, che non capisce quanto sono drammatiche le conseguenze di un reato che non serve a nulla, ci dà una mano con una decisione del Consiglio per agevolare l'ingresso di questi signori. Potremmo utilizzare sotto il profilo giudiziario questa decisione europea per poter archiviare in massa questi fascicoli senza generare arretrato giudiziario, non c'è bisogno di farne altro". (ANSA).