Libri: il Natale in Friuli, tra misteri e tradizioni

Friuli Venezia Giulia

Nel volume di Paola Treppo tanti personaggi di un'epoca

(ANSA) - TRIESTE, 14 DIC - PAOLA TREPPO, 'NATALE IN FRIULI: TRADIZIONI, MISTERI E PERSONAGGI DI UN'EPOCA SOSPESA TRA MITO E STORIA' (CHIANDETTI EDITORE, PP 100, EURO 15). San Nicolò con i suoi krampus, Santa Lucia, l'oselìn del Friuli Occidentale, i canti della Stella e all'Oginato, il nadalin, il pezzo di legno selezionato dagli uomini che, durante l'anno, "facevano bosco" e che sarebbe stato bruciato la notte di Natale: la giornalista Paola Treppo ha raccolto e collazionato usi e costumi del Natale tramandati, con difficoltà, oralmente; pochi altri trasmessi e sopravvissuti grazie a tanti testi e pubblicazioni locali conservati per la passione per la propria terra di ricercatori, storici e studiosi di paese.
    Così, dal passato sono emersi i volti, le usanze e perfino le emozioni che contraddistinguevano la festa della composita e coesa comunità friulana. Ne è nato questo libro, 'Natale in Friuli: tradizioni, misteri e personaggi di un'epoca sospesa tra mito e storia', che intende rallentare per un istante il ritmo frenetico dei nostri anni per sostituire app, identità digitali e social con più ingenue cartoline e santini d'epoca, biglietti di auguri degli emigrati e rassicuranti foto storiche.
    E' "uno spaccato variegato, diversificato, complesso del 25 dicembre di un tempo, a volte di difficile decifrazione, dal grande fascino, dai tratti molto forti, e di diversa derivazione", commenta Treppo, che si è affrettata nel suo lavoro "prima che le memorie dei nonni e dei bisnonni si perdano nel 'fare' contemporaneo, e prima di perdere il senso di meraviglia che regalava l'Avvento di una volta". La giornalista ha battuto il vasto territorio friulano alla ricerca delle testimonianze degli anziani sui loro anni di gioventù, in un'epoca così diversa eppure che si distanzia dalla nostra solo un secolo. Dal Tarvisiano alle terre di Laguna, dal Friuli Occidentale, passando per la Carnia, le Valli del Natisone e del Torre, e dalle pianure silenziose del "Medio", si condensa un racconto vero, autentico che risale all'indietro negli anni, fino a qualche avo, "un prezioso patrimonio", come lo definisce l'autrice. Che in questo lavoro ha chiesto anche la collaborazione di Comuni, di scrittori, giornalisti e gestori di siti web, fotografi. (ANSA).
   

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