Covid: Regione Fvg, c'è stabilizzazione del fenomeno

Friuli Venezia Giulia

Fedriga, incontrovertibile vaccini funzionano. Contagi dimezzati

(ANSA) - TRIESTE, 04 DIC - "Avevamo detto fin dai primi giorni che avremmo assistito ad aumento contagio" e "in questi giorni c'è una stabilizzazione del fenomeno". Lo ha detto il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, specificando che l'elemento del contagio è dovuto soprattutto a fattori esogeni, "in questo caso l'elevato contagio fuori dai confini della regione".
    "Ci sono elementi Incontrovertibili che il vaccino funziona", ha detto il presidente della Regione Fvg, Fedriga riferendosi in particolare al fatto che in regione i "contagi sono scesi del 20% e in un contesto sociale diverso dall'anno precedente".
    Fedriga ha annunciato che, "secondo le stime non dovremmo raggiungere la zona arancione, però ricordo - ha aggiunto - che l'ultimo decreto, particolarmente voluto dalle Regioni, di fatto mette in sicurezza le attività economiche anche in zona arancione, perché in zona arancione chi è vaccinato o chi ha superato la malattia di fatto vive esattamente come in zona bianca, perché può fare tutte quelle attività che faceva in zona bianca".
    Dal primo ottobre scorso a ieri ammontano a 4.711 le giornate di posti letto che si sarebbero evitate se la popolazione del Fvg si fosse vaccinata. Di questi 4.057 nei vari reparti e 654 in terapia intensiva". Lo ha detto oggi il prof. Fabio Barbone, responsabile della task force anti-Covid in Fvg. Barbone ha anche ricostruito l'andamento dell'epidemia da ottobre e novembre rispetto a un anno fa in Fvg, riscontrando che i nuovi casi di contagio sono il 20% in meno con la metà dei posti letto sia nei reparti normali che nelle terapie intensive. La mortalità, invece, è meno di un terzo rispetto a un anno fa. Un risultato "dovuto all'efficacia del vaccino", ha sottolineato Barbone, precisando che "le persone non vaccinate sono coloro che occupano il numero dei posti letto più alto". In quanto all'età, si registra una "grande risalita nei tassi incidenza dei giovani delle scuole primarie e dell'infanzia, in parte anche scuola media e superiori; la fascia anagrafica dove si riscontra l'incidenza maggiore è 6-10 anni (ANSA).
   

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