Vaccinarsi è responsabilità.Pillola anti-virus non è alternativa
(ANSA) - PORDENONE, 20 NOV - "Come andrà a finire la pandemia? Nessuno al momento è in grado di dirlo. La partita contro il virus Covid 19 è ancora in corso, e il 90° è piuttosto lontano. Stiamo giocando minuto per minuto e stiamo affinando le strategie per vincere. Ma serve l'impegno di tutti e in quest'ottica la parola chiave è 'solidarismo'". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Sivio Brusaferro, al R-evolution festival in corso al Teatro Verdi di Pordenone.
"Gli ospedali, dove le terapie intensive si stanno ancora riempiendo, sono istituzioni fondate, dal 1400 in poi, come luoghi "ospitali" preposti a garantire la salute ai più poveri e fragili - ha aggiunto - su questo spirito e su una logica di mutuo supporto è fondato il Servizio sanitario nazionale, in Italia. Lo stesso spirito che deve adesso caratterizzarci nelle scelte che tutti siamo chiamati a fare per affrontare la pandemia. Vaccinarsi, quindi, come un atto di responsabilità per sé e per la comunità".
In generale, ha aggiunto, le previsioni sulla pandemia "sono difficili da fare, ma gli scenari futuri dipendono dai nostri comportamenti: se in Italia la curva di crescita del contagio è relativamente più contenuta che nei Paesi confinanti, è perché siamo un Paese che ha copertura vaccinale più elevata".
Per quanto riguarda poi la pillola anti-Covid, questa "non è uno strumento alternativo al vaccino: sono due logiche diverse e complementari. Solo attraverso l'immunizzazione sappiamo che mettiamo un freno al contagio del virus e facciamo regredire l'epidemia, mentre la pillola agisce quando il virus è entrato nell'organismo e si sta riproducendo. La terza dose permetterà di mantenere elevata la copertura immunitaria. Basterà? - ha concluso - per ora nessuno può dirlo, forse le 3 dosi possono essere il ciclo che immunizza per un tempo lungo, o potranno servire dei richiami, l'acquisizione delle evidenze scientifiche sulla copertura è in corso". (ANSA).