Dietro pseudonimo si nasconde fotografo triestino del '900
(ANSA) - TRIESTE, 25 SET - Un secolo fa un fotografo triestino fu tra i primi e i pochi utilizzatori di una tecnica pioneristica per l'epoca, le immagini stereoscopiche. Di quel fotografo, morto a Roma, si persero le foto, immagini (a migliaia) che sono state di recente trovate per caso e, senza conoscerne la paternità, da tre appassionati del settore.
Attraverso le foto, che sono state catalogate e ordinate, i tre hanno ricostruito la personalità di chi le aveva scattate, scoprendo che si trattava del fotografo triestino. Il nome del fotografo non è stato reso noto perché i tre intorno alla sua vicenda hanno creato una sorta di caccia al tesoro sui social, ma viene chiamato convenzionalmente Cufter. Ieri sera nell'ambito di Trieste Next, al Museo Revoltella è stata inaugurata una mostra di alcuni scatti di Trieste del fotografo.
Dunque, l'allestimento propone foto del castello di Duino, del Narodni dom, dello scomparso Ponte Verde, del Canale di Ponte Rosso. risalenti ai primi decenni del secolo scorso.
Abbinate alla mostra, allestita in piazza Unità d'Italia,, ci sono anche immagini degli stessi luoghi scattate da studenti dell'istituto Deledda Fabiani, di Trieste.
Intorno all'iniziativa è sorta, appunto, una sorta di caccia al tesoro - dal titolo "Chi è Cufter?" - un progetto social che, non rivelando né il nome né altri dettagli del fotografo, da anni raccoglie follower e appassionati. I profili instagram e facebook di Cufter postano immagini del fotografo che raccontano gli eventi più importanti dell'Italia dei primi tre decenni del secolo scorso, tra i quali quelli della Trieste attraversata dai moti irredentisti e le tragedie della I Guerra mondiale. (ANSA).