Inaugurazione in digitale per una struttura transfrontaliera
(ANSA) - TRIESTE, 07 APR - Ha innovato le sonorità dell'esecuzione violinistica ed è stato riferimento geniale dell'età dei Lumi: Giuseppe Tartini, insigne compositore e violinista nativo di Pirano d'Istria (oggi Slovenia), storico maestro di cappella alla Basilica del Santo a Padova, trova a Trieste uno spazio museale dedicato e permanente, nei "250 anni + 1" dalla morte, come indicano gli organizzatori. "La stanza di Tartini", il museo transfrontaliero allestito nella sede e per iniziativa del Conservatorio di Trieste a lui intitolato, avrebbe dovuto essere inaugurato, in presenza, nel 2020, destinato alle celebrazioni tartiniane. Un anno dopo, nel giorno del compleanno di Tartini - nato l'8 aprile 1692 - lo spazio apre ufficialmente e lo fa con una visita digitale che lo rende accessibile a tutti in un clic. Da qualsiasi latitudine sul sito discovertartini.it sono in mostra i celebri archetti del violino di Tartini, insieme con manoscritti, spartiti in edizioni a stampa settecentesche, lettere, cimeli, oggetti personali come la parrucca e persino la maschera mortuaria che ci riporta ai suoi ultimi istanti di vita terrena.
La stanza di Tartini, a cura dei musicologi Margherita Canale e Paolo Da Col, è collegata all'itinerario tartiniano che include la città natale, Pirano d'Istria, e la città di Padova dove l'opera del musicista si è dispiegata. In attesa che il museo apra al pubblico in presenza, i visitatori, attraverso immagini e panoramiche a 360 gradi, possono individuare online tutti gli elementi interattivi della mostra che, di volta in volta cliccati, schiuderanno interventi video, letture, esecuzioni musicali. (ANSA).