Ricerca: Valerio, il Battista di Leonardo è una macchina

Friuli Venezia Giulia

Lecture Sissa online. Ruffo,ma attività in presenza è essenziale

(ANSA) - TRIESTE, 16 DIC - Il San Giovanni Battista di Leonardo "nei suoi 57x69cm di tela, olio e simboli è una macchina perché ha una funzione. Un modello matematico, che è, in senso molto più che certo, una macchina, si costruisce con linguaggio e strumenti matematici". Lo ha detto Chiara Valerio, scrittrice e matematica, ospite della "Christmas Lecture 2020" della Scuola internazionale di Studi superiori avanzati (Sissa), intervenendo sul tema "La testa e la croce, il linguaggio simbolico e la cinematica" un excursus tra arte, matematica e simboli.
    Al centro dell'analisi l'opera di Leonardo e il collegamento con il mondo della matematica. I modelli, ha chiarito Valerio, "sono usati in tutti i settori della scienza per descrivere la realtà, forniscono previsioni su un fenomeno, un sistema o un comportamento. Il modello descrive l'evoluzione probabile di un sistema fisico sulla base di dati iniziali forniti dall'utente e restituisce dati finali. L'efficacia di un modello si misura comparando questi ultimi col risultato osservato nell'evoluzione del fenomeno o del sistema. I modelli di Leonardo sono i disegni, i dipinti e le macchine. Le predizioni che è possibile fare con questi modelli immobili - ha concluso - queste macchine fotografate, sono le ipotesi narrative, le divagazioni sui comportamenti di chi è il rappresentato e di chi guarda il quadro, i gesti che sono conseguenti all'utilizzo degli elementi rappresentati".
    La cerimonia, online, è stata introdotta dal direttore della Sissa, Stefano Ruffo: "L'attività di ricerca nei nostri laboratori - ha ricordato - è stata interrotta solo durante il lockdown di primavera. Penso che sia importante dare il messaggio chiaro che la Sissa vuole, nonostante tutto, continuare a essere un punto di riferimento per i nostri ricercatori, al fine di rompere il loro isolamento. Ci siamo abituati all'uso della comunicazione online e ne faremo tesoro per il futuro, ma non rinunceremo alla ricchezza emotiva dell'incontro personale che credo sia essenziale per l'attività di ricerca". (ANSA).
   

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