Dal 14 al 20/9 non tracciati 65 positivi su 175
(ANSA) - TRIESTE, 29 SET - In Friuli Venezia Giulia i casi di positività al coronavirus sono aumentati di quasi 20 volte da fine giugno e, nella settimana dal 14 al 20 settembre, per 65 positivi su 175 è stato impossibile il tracciamento dei soggetti a rischio. Lo rileva la Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi).
Nella settimana tra il 29 giugno e il 5 luglio, ricorda Fadoi, in Fvg si contavano 1,73 casi di Covid ogni 100mila abitanti, mentre dal 14 al 20 settembre 34,09. A sua volta l'indice di contagiosità, R con t, è salito da 0,74 a 0,9. I focolai attivi a inizio estate erano 7 ora sono 86. Gli addetti al contact tracing dell'asl sono riusciti a far partire il tracciamento dei contatti a rischio nel 100% dei casi, ma per 65 positivi accertati sui 175 della settimana dal 14 al 20 settembre non si è riusciti a risalire all'origine del contagio.
"Ed è un bel problema - spiega Antonio Miglietta, medico infettivologo, responsabile del servizio epidemiologia della asl Roma 2- perché questo significa lasciare in circolazione persone contagiose che non sanno di esserlo. Però non è colpa nostra, ma di chi non rispetta le regole". "In Fvg - spiega Federico Silvestri, presidente Fadoi regionale - il numero dei casi positivi è molto piccolo. Nella maggior parte si tratta di casi di importazione, soprattutto causati dal ritorno delle badanti dall'est Europa o da conterranei recatisi in ferie nella ex-Jugoslavia. Vi è un unico focolaio in una Casa di Riposo in provincia di Pordenone, che pare sia stato comunque contenuto. I ricoverati sono in aumento, ma sono quantificabili in poche decine, mentre i ricoverati in terapia intensiva non superano la decina. Ci si sta preparando per l'ondata autunnale con un aumento dei posti letto di Medicina Interna". (ANSA).