Su 2019. Indagine Ires, calate del 41,8%, incide emergenza covid
(ANSA) - TRIESTE, 26 SET - Nel primo semestre 2020 il numero di nuovi rapporti di lavoro dipendente attivati in regione nel settore privato (esclusa l'agricoltura) è diminuito del 41,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: quasi 33.000 nuove assunzioni in meno. E' quanto rileva il ricercatore dell'Ires Fvg, Alessandro Russo, su rielaborazione dati Inps.
La contrazione, spiega l'Ires, è l'effetto dell'emergenza legata alla pandemia e della caduta di produzione e consumi. La flessione ha riguardato tutte le tipologie contrattuali ed è stata particolarmente accentuata per i rapporti che prevedono un termine, in particolare per le assunzioni in somministrazione (-50,4%) e per quelle stagionali (-49,8%).
Tra marzo-maggio, osserva Russo, si è registrato un crollo dei flussi di assunzione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-62,4%), mentre a giugno si rileva una parziale attenuazione (-32,1%). Aprile è stato il mese più critico, con un numero di ingressi nel mercato del lavoro diminuito dell'81,7%. In quel mese le assunzioni stagionali si sono quasi azzerate (-97,6%); battuta d'arresto anche per i contratti di lavoro intermittente (-83,7%).
Nel primo semestre, osserva l'Ires, sono calate anche le interruzioni dei rapporti di lavoro: -20,5% (-27,6% nel caso dei contratti in somministrazione). Per quanto concerne le motivazioni, la flessione maggiore ha riguardato quelle di natura economica (-36,3%), anche per effetto del blocco dei licenziamenti introdotto dal "Cura Italia".
Nel periodo preso in considerazione è diminuito anche il numero di variazioni contrattuali (-26,7%) e sono aumentate le domande di disoccupazione: le richieste di prestazione Naspi sono passate da 14.685 a 16.646 (+13,4% su base annua). Lazio (+20,6%), Trentino-Alto Adige (+18,8%) e Valle d'Aosta (+18,2%) sono le regioni dove le domande sono cresciute di più. (ANSA).