Per giornata mondiale contro lapidazione
(ANSA) - PORDENONE, 11 LUG - Parte da Pordenone una nuova iniziativa contro l'imposizione del velo islamico alle bambine.
A lanciarla è l'associazione Neda Day, costituita nel 2009 da Taher Djafarizad e Bahrak Dervisci in memoria della studentessa iraniana uccisa dalla polizia del regime durante una manifestazione pacifica a Tehran.
Il sodalizio si è reso protagonista, nel recente passato, a livello nazionale ed europeo, di una serie di attività a favore dei diritti delle donne nei Paesi soggetti alla legge islamica e ogni anno assegna due borse di studio a studentesse che si laureano con una tesi sulla condizione delle donne nella società attuale. Oggi, nel giorno dedicato alla lotta contro la lapidazione, Neda Day lancia una nuova campagna affinché venga vietata l'imposizione del velo alle ragazze che hanno meno di 14 anni e per dare nuovo impulso alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica per le sorti della avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh, insignita del premio Sacharov dal Parlamento Europeo nel 2012, ma incarcerata dagli ayatollah per aver assunto la difesa delle donne in Iran.
Nel 2010 Neda Day, assistita dall'avvocato Bruno Malattia, aveva impresso una svolta decisiva alla mobilitazione, diffusa anche in tante città italiane, per evitare la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, presentando all'allora responsabile della politica estera della Unione Europea un dossier che documentava la tragica situazione della donna e gli abusi perpetrati nei suoi confronti. (ANSA)