Melodramma Donizetti ben diretto da Gianola, bravi protagonisti
(ANSA) - TRIESTE, 18 GEN - Se è un'opera minore, è inaspettatamente di alto livello. E gli oltre tre minuti di applausi che il pubblico del Teatro Verdi ha tributato alla 'Lucrezia Borgia' di Gaetano Donizetti diretta da Roberto Gianola ne è la testimonianza. Un'opera non immediatamente afferrabile, con un palcoscenico spesso calcato da più di 40 persone, con una scenografia moderna, con una trama animata da valori d'antan (libretto di Felice Romani), complessa, un po' si confonde nel caldo lessico ottocentesco. Ma arie, buona esecuzione e bravura dei cantanti sono una bella sorpresa. A sorprendere è anche la Lucrezia (Carmela Remigio). tratteggiata dal regista Andrea Bernard: non la donna di potere figlia di un Papa e moglie dell'influente Alfonso d'Este (Dongho Kim), ma un'eroina umana nelle debolezze come nel furore, che il regista inquadra in un contesto paragonabile ai miti greci. Lucrezia di amor si strugge per Gennaro (Stefan Pop), ma di vendetta si nutre, fino a morirne, colpita da un fato avverso sin dalla prima scena.