Cfo, nel 2017 due emissioni per 12 mln su Extramot Pro
(ANSA) - UDINE, 23 OTT - Favorire le premesse di uno sviluppo consistente dell'azienda in una fase di dura crisi del settore edile, attraverso una discontinuità industriale accompagnata da discontinuità finananziaria". Per questa ragione il gruppo friulano Icop decide di cercare fonti di finanziamento alternative al canale bancario, quotando minibond su Extramot Pro di Borsa italiana. Specializzato nella realizzazione di costruzioni edili e stradali, sottopassi, micro-tunnel e opere speciali di fondazione, Icop ha effettuato "due emissioni per complessivi 12 milioni di euro nel 2017", spiega il direttore finanziario, Paolo Copetti, che guarda al passaggio su ExtraMot Pro3, il nuovo segmento lanciato di recente, dedicato prevalentemente alle emissioni da parte di pmi non quotate.
"Attorno al 2014 si usciva da un periodo di forte crisi del settore, ma in quegli anni Icop guardava a nuovi mercati, come quello francese, e nuovi progetti, come quello del porto di Trieste. Per cui, c'erano tutte le premesse per uno sviluppo consistente", racconta il Cfo. "In questa fase era necessario l'approvvigionamento di risorse finanziarie, che difficilmente erano reperibili sul mercato bancario, quindi era necessario avere la possibilità di accedere a nuovi mercati e nuovi interlocutori. Extramot pro, il segmento di Borsa Italiana, era quanto di meglio per poter sviluppare un piano di crescita, partendo da una fase molto complessa del mercato". Da qui, l'azienda della provincia di Udine ha avviato uno sviluppo che l'ha portata a raggiungere un giro d'affari di oltre 122 milioni di euro nel 2018 segnando una crescita dell'86,5% rispetto al 2014. Controllato dalla terza generazione della famiglia Petrucco e attivo nel settore edile fin dagli inizi del Novecento, Icop è un player globale nel microtunnelling con cantieri che vanno dall'Europa all'Estremo Oriente fino al Centro America, mentre, opera a livello europeo su progetti di fondazione speciali, come la metropolitana di Parigi e quella di Copenaghen. Attivo anche nelle infrastrutture portuali, Icop sta realizzando l'ampliamento infrastrutturale del porto di Trieste e l'Italia resta il mercato di riferimento del gruppo per le infrastrutture generali.(ANSA).