Porti:D'Agostino, per Ue sì investimenti Cina,no se italiani

Friuli Venezia Giulia
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'Paradosso' legislativo allo studio su porti Italia e Spagna

(ANSA) - TRIESTE, 1 MAG - "Se la Cina vuole fare investimenti nel Porto di Trieste non ci sono norme ostative ma se volesse farlo il Governo italiano, si configurerebbe come aiuti di Stato". E' il paradosso sintetizzato da Zeno D'Agostino, presidente Autorità Sistema Portuale Mare Adriatico Orientale in merito all'ipotesi legislativa europea in base alla quale verrebbe tassata l'attività delle autorità portuali considerando queste come imprese in quanto enti che possono dare concessioni.
    "Le Autorità sono enti pubblici non economici, svolgono funzioni per delega dello Stato, danno dunque in concessioni beni dello Stato". "I canoni di concessione non pagano Iva,questo Bruxelles lo interpreta come distorsione della concorrenza" in quanto attività svolta da una impresa. Parziale soluzione potrebbe essere ridurre i canoni di concessione facendo pagare l'Iva, visto che "non sono decisi a livello comunitario: non ci sarebbe distorsione della concorrenza". In ogni caso, ci sarà un "allungamento ulteriore dei tempi".
   

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