Don Ciotti, servono fatti. Governale, società civile è arma
(ANSA) - TRIESTE, 3 FEB - "Le mafie hanno un modo insidioso di graduale infiltrazione nei territori in cui si è meno predisposti a cogliere i segnali delle loro presenze". A Nordest "segnali ce ne sono stati diversi". "Oggi le mafie sono sempre più affari e meno territorio. Eppure sono tantissimi i loro appartenenti presenti nel nord Italia. Laddove non sono apparentemente presenti è perché probabilmente non le si è cercate a sufficienza". Così il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, a Trieste per gli Stati generali dell'Antimafia Nordest "Contromafiecorruzione" di Libera.
Nella lotta alla mafia, ha osservato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, "a parole ci sono tutti, ma molte parole sono stanche: abbiamo bisogno di parole vere che si traducono in fatti e concretezza. Lo chiediamo alla politica del Paese, alle amministrazioni e alle istituzioni". Le "armi" per combattere la criminalità organizzata, ha ribadito il direttore della Dia, Giuseppe Governale, sono quelle "della società civile".