UniTrento, in 440 in piazza Fiera per la cerimonia di laurea

Trentino Alto Adige
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Rettore: "Sappiate essere migliori di noi"

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(ANSA) - TRENTO, 27 MAG - Si è tenuta in piazza Fiera l'11/a cerimonia di laurea, organizzata dall'Università di Trento in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il Comune di Trento. All'evento - informa l'ateneo - hanno preso parte 440 neolaureati. A segnare l'avvio della cerimonia, l'arrivo del corteo accademico, partito da Palazzo Sardagna, sede del rettorato, e l'inno nazionale della Repubblica italiana.
    "L'università è una delle invenzioni umane più preziose che ci siano: voi siete un pezzo di questa storia millenaria. Questo è un brutto momento per il mondo, e per l'Europa in particolare.
    Però avete imparato che avete la forza e le capacità per superare queste difficoltà, e l'intelligenza per cambiare le cose in meglio. Importante è che conserviate dentro di voi quelle virtù (costanza, serietà, impegno) che vi hanno portato qui stamattina a festeggiare la vostra laurea. L'auspicio è che sappiate essere migliori di noi. Scommetto su ciascuno di voi, per gli anni a venire", ha detto il rettore Flavio Deflorian.
    Alla cerimonia, come testimonial, è intervenuta Chiara Lucchini, laureata in Giurisprudenza nel 2017, avvocata e operatrice legale del Centro Astalli Trento. "Mi sono resa conto che la mia autonomia si basa non sull'essere indipendente, bensì inter-dipendente con le altre persone. L'inter-dipendenza che ho imparato e sperimentato grazie alla mia disabilità è diventata l'approccio che scelgo di adottare in ogni ambito della mia vita, nel quotidiano, semplicemente perché insieme è più bello.
    Ciascuno e ciascuna mette ciò che ha e ciò che può, e nell'insieme viene una meraviglia", ha detto Lucchini.
    In rappresentanza dei migliori neodiplomati ha preso la parola Davide Guidolin, laureato in Informatica e attuale studente della magistrale in Artificial Intelligence Systems.
    Dopo l'Inno alla gioia, è iniziata la consegna delle pergamene prima a un gruppo di migliori dottori di ricerca e poi a neolaureati. A concludere il programma, il canto del Gaudeamus Igitur, inno universitario, la proclamazione da parte del rettore e il lancio di feluche e tocchi sulle note dell'Halleluja di Händel. (ANSA).
   

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