Sentenza Corte d'appello, riconosciuto anche tentato omicidio
(ANSA) - TRENTO, 14 MAG - Undici anni di carcere per tentato omicidio, violenza sessuale e maltrattamenti. È la condanna stabilita dalla Corte d'appello del Tribunale di Trento per un 44enne di origine tunisina a causa delle percosse e gli abusi perpetuati nei confronti della moglie. L'uomo si trova in cella a Verona. Lo riporta la stampa locale.
La vicenda è particolarmente drammatica perché coinvolge anche la figlia della donna, testimone delle violenze. Fu lei, a soli dieci anni, a chiedere aiuto ad un vicino di casa quando l'uomo, nel 2018, aggredì la madre con una lametta e un coccio di bottiglia. Arrestato dopo una notte di fuga, venne condannato con rito abbreviato a sei anni per tentato omicidio. Le successive denunce per maltrattamenti portarono ad un'ulteriore condanna a otto anni e un risarcimento di 30.000 euro a favore della moglie.
A quanto emerso dagli atti processuali, il 44enne abusava della donna con l'obiettivo di vere un figlio e regolarizzare la sua permanenza in Italia. Le percosse subite dalla donna le hanno causato anche degli aborti. La Corte di appello ha riformato la sentenza di primo grado stabilendo la continuazione dei reati di tentato omicidio, maltrattamenti e violenza sessuale, ricalcolando la pena a undici anni complessivi.
(ANSA).