Chiesti interventi contro caro energia e materie prime
(ANSA) - TRENTO, 10 MAR - La Coldiretti scende in piazza a Trento con attrezzature, animali e prodotti agricoli locali per esprimere la propria contrarietà alla guerra in Ucraina, protestare contro le speculazioni sui costi delle materie prime e chiedere interventi per ridurre i costi energetici. Un centinaio di agricoltori e allevatori hanno preso parte all'iniziativa organizzata nelle strade del centro storico del capoluogo trentino, chiedendo la cessazione immediata del conflitto e denunciando rincari che, a quanto evidenziato, mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole e la produzione alimentare locale e nazionale.
"Serve un deciso intervento a favore delle imprese per garantire continuità della produzione agricola ed alimentare, ma serve anche percorrere con decisione la strada degli accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle" ha spiegato il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi.
Secondo Coldiretti, il settore alimentare è nel mirino delle ritorsioni di Putin, come già accaduto nel 2014 con l'embargo ad una ampia lista di prodotti in risposta alle sanzioni decise dall'Unione europea. In pericolo vi sono le vendite dei prodotti della dieta mediterranea, scampati all'embargo, per un valore complessivo di 670 milioni di euro, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat del 2021. Tra i prodotti "Made in Italy" ci sono vino e spumanti (per circa 150 milioni di euro), caffè (80 milioni), l'olio di oliva (32 milioni) e la pasta (27 milioni di euro).
"Bisogna agire subito - ha concluso Barbacovi - facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti con lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, incentivando le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole, riducendo le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali". (ANSA).