Indagine Unioncamere, +55,6% assunzioni in Trentino nel 2021

Trentino Alto Adige

In crescita servizi ed edilizia, solo 8,6% contratti stabili

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(ANSA) - TRENTO, 10 FEB - In base ai dati dell'indagine "Excelsior", condotta da Unioncamere in collaborazione con la società Anpal, sono stati 72.290 i contratti di lavoro programmati dalle imprese trentine nel corso del 2021, con un incremento del 55,6% rispetto ai 46.450 del 2020. Risulta positivo - informa una nota - anche il confronto con il periodo pre-pandemia (2019), con 3.770 contratti in più.
    Il fabbisogno di personale è stato determinato per lo più dal settore dei servizi (44.730 unità, 61,9% del totale), seguiti dal personale delle aree del commercio e della vendita (10.510, 14,5%), logistica (5.880, 8,1%), tecnica e progettazione (6.220, 8,6%), direzione e servizi generali (2.350, 3,3%) e amministrazione (2.590, 3,6%).
    Per la categoria dei servizi, le previsioni di assunzioni sono associate alla richiesta di addetti in ambito ricettivo, turistico e della ristorazione (30.480 unità), con un numero di potenziali addetti ritornato su valori leggermente inferiori a quelli pre-pandemia (-650 unità rispetto al 2019). Analoga considerazione vale per il commercio (-760 unità rispetto al 2019), mentre il settore delle costruzioni prevede l'assunzione di 3.260 artigiani e operai specializzati, superando i livelli del 2019. In crescita anche il numero di addetti da reperire nell'ambito dei servizi di pulizia (8.340 unità), legata alle attività di sanificazione.
    Dall'indagine emerge come il 37,9% delle imprese trentine dichiari di incontrare difficoltà nel trovare le figure necessarie. Lo scarto tra domanda e offerta di lavoro riguarda soprattutto le professioni tecniche e a elevata specializzazione. La richiesta di competenze informatiche ha superato il 90% per dirigenti, tecnici e impiegati.
    Nel 2021, le assunzioni di lavoratori dipendenti hanno costituito la maggior parte della domanda di lavoro espressa dalle imprese trentine (88%), con una preferenza per i contratti a tempo determinato superiore di oltre 14 punti percentuali rispetto al dato nazionale (70,2% contro 55,9%). Le assunzioni stabili (a tempo indeterminato o con un contratto di apprendistato) hanno rappresentato l'8,6% del totale. (ANSA).
   

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