L'assessore Widmann, "la pandemia però non è finita"
(ANSA) - BOLZANO, 20 APR - La situazione migliora ma "non bisogna credere che la pandemia sia finita. Il virus rimane con noi e bisogna imparare a conviverci". A pochi giorni dalla possibile riapertura di numerose attività anche in Alto Adige, l'assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann, invita a non cedere a facile ottimismo.
"Prudenza e test" sono le due parole d'ordine. "I contagi ed i ricoveri calano, ma non pensiamo che il virus non sia più tra noi", avverte Widmann che ricorda l'esempio della Sardegna passata da unica zona bianca in Italia a zona rossa in poche settimane. "Anche da noi, se non siamo cauti, la situazione può cambiare rapidamente", ribadisce Widmann.
È su questa consapevolezza che si fonda la strategia di testing avviata dalla Provincia, prima nelle scuole ora anche tra la popolazione. Nell'ambito del progetto dei test nasali autosomministrati, ieri sono stati avviati i primi centri a Bolzano e nei prossimi giorni altri ne apriranno in altri comuni. Nel capoluogo si sono presentate 1.129 persone di cui 4 sono risultate positive al Covid-19.
"Il continuo monitoraggio è la colonna portante della nostra strategia contro la pandemia sin dall'inizio - sottolinea ancora Widmann - effettuiamo più di 10 mila test giornalieri e i test nasali". I test nasali sono stati avviati da tempo, non senza polemiche, nelle scuole per consentire le lezioni in presenza.
"Ieri sono stati testati 34.940 alunni nelle scuole - riferisce Widmann - e 28 sono risultati positivi. Potrebbe sembrare poco, ma se si calcola biostatisticamente l'incidenza, significa che è oltre i 200 il che porterebbe a nuove chiusure e questo non lo vogliamo. Con i test intercettiamo le catene di infezione quando iniziano, non per non avere l'infezione, ma per rallentare la diffusione del contagio e delle varianti".
Altro pilastro della strategia altoatesina sono i vaccini: 114.523 persone hanno già ricevuto la prima dose e 45.668 anche la seconda. Gli ultraottantenni vaccinati sono più di 25.000, il che significa che, con i 1.600 circa che hanno contratto l'infezione, circa l'80 per cento degli altoatesini con più di 80 anni è immunizzato. (ANSA).