"Voglio essere giudicato alla luce dei nuovi fatti"
(ANSA) - SANREMO, 04 MAR - "Chi mi ridarà la vita che ho perso in questi anni? Nessuno, non si può tornare indietro, ma si può rimediare, non si possono perdere altre gare senza avere colpe. La mia bimba mi vedrà in gara per qualificarmi, e poi alle Olimpiadi perché ho tanta determinazione a chiudere questo cerchio: ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e vinco sul campo da gara": Sul palco dell'Ariston Alex Schwazer racconta la sua determinazione a "essere di nuovo giudicato dalla giustizia sportiva alla luce dei nuovi fatti", dopo che il gip di Bolzano, a pochi mesi dai Giochi di Tokyo, ha archiviato le accuse penali per doping a suo carico, sostenendo che le imputazioni del 2016 si basavano su provette manipolate. Una riabilitazione che non cancella però la squalifica fino al 2024.
"Dopo quattro anni e mezzo ho trovato un giudice coraggioso che voleva andare fino in fondo, voleva vederci chiaro e questa, nella sfortuna, è stata mia fortuna", spiega il marciatore altoatesino, ancora colpevole per la giustizia sportiva internazionale. A sostenerlo, in questi anni di battaglia, è stata la famiglia: "Ho una bimba di 4 anni, un bimbo che sta per compiere cinque mesi. La famiglia mi ha aiutato a dare il giusto peso alle cose, in mezzo a tanta amarezza". (ANSA).