La vittima aveva già denunciato aggressioni e maltrattamenti
(ANSA) - TRENTO, 13 NOV - I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Riva del Garda hanno arrestato un quarantenne del posto che si è reso responsabile del tentato omicidio dell'ex consorte. L'uomo, accusato di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale, si trova nel carcere di Trento a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.
I fatti sono accaduti domenica verso all'ora di pranzo. La vittima, una 29enne di Riva del Garda, mentre si trovava in con il figlio di otto anni, ha sentito suonare alla porta e al citofono una voce maschile ha risposto "papà". La giovane donna, insospettita dalla risposta, ha ritardato ad aprire e pochi istanti dopo ha sentito battere violentemente contro la porta di casa.
Immediatamente ha dato l'allarme ai carabinieri, chiamando il 112. I militari hanno raggiunto l'abitazione e hanno bloccato, con non poche difficoltà, l'azione violenta dell'ex marito, che stava ancora colpendo con calci e pugni l'uscio, dopo avere piegare la maniglia dell'ingresso. Immobilizzato l'uomo, l'attenzione dei carabinieri si è rivolta ad una forbice, nascosta sotto un vaso del pianerottolo, che non risulta di proprietà della donna. Dagli elementi raccolti nella circostanza, dalle testimonianze della donna e di alcuni vicini di casa, è stato possibile ricostruire l'accaduto e procedere all'arresto dell'ex marito. La vittima, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, aveva già denunciato in passato aggressioni e maltrattamenti da parte del marito, colpito da provvedimenti giudiziari, quali l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento.