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Femminicidio nell'astigiano, sospettato esce da coma e confessa ma restano dubbi

Piemonte

L'uomo, ricoverato all'ospedale 'Cardinal Massaia' di Asti dopo avere tentato il suicidio, avrebbe confessato il delitto, avvenuto a Incisa Scapaccino, ai carabinieri. Tuttavia la dichiarazione, per le condizioni psico-fisiche del sospettato, non è considerata al momento pienamente attendibile

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Si è risvegliato dal coma farmacologico Paolo Riccone, 57 anni, sospettato dell'omicidio della compagna Floriana Floris, 49enne uccisa a coltellate venerdì scorso nella casa dove la coppia viveva, a Incisa Scapaccino (Asti). L'uomo, ricoverato all'ospedale 'Cardinal Massaia' di Asti dopo avere tentato il suicidio, avrebbe confessato il delitto ai carabinieri e al magistrato della procura di Alessandria, "in un raptus". Una dichiarazione, in un brevissimo interrogatorio. Tuttavia la dichiarazione, proprio per le condizioni psico-fisiche del sospettato, non è considerata al momento pienamente attendibile.

I dubbi sulla vicenda

Ancora molto provato e confuso Riccone non avrebbe saputo rispondere sul movente, fa sapere il difensore d'ufficio, Federica Falco. Venerdì scorso, prima di essere portato in ospedale, l'uomo aveva dato una versione completamente diversa, dicendo di avere trovato la sua compagna morta, al rientro a casa, e di avere cercato di suicidarsi per la disperazione.

Il legale: "Chiederemo perizia psichiatrica"

"Va accertata la capacità di intendere e volere di Riccone all'epoca e adesso, quindi l'attendibilità delle dichiarazioni rilasciate - precisa l'avvocato Falco - Oggi era sveglio, ma sempre molto confuso, anche sulla domande più semplici. Chiederò la perizia psichiatrica ma già il pm potrebbe provvedere d'ufficio. Al momento resta piantonato in ospedale. Personalmente non lo conosco, so molto poco di lui, ma questa resta, in ogni caso, una bruttissima storia". 

Il ricovero

Riccone, che al momento non è in stato di arresto, è piantonato da giorni dai carabinieri. Fino a stamattina era sedato e intubato, in coma farmacologico in terapia intensiva. Si trova ricoverato dopo che ha tentato il suicidio ferendosi i polsi, ingerendo medicine e bevendo candeggina, sostanza che gli ha provocato lesioni all'apparato digerente. In questi giorni i medici hanno effettuato ulteriori accertamenti ed esami.

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