Medico morì di Covid, per tribunale Vercelli è infortunio sul lavoro: famiglia risarcita
PiemonteLa figlia 40enne, che vive a Firenze, si è rivolta al tribunale che ha riconosciuto il decesso come infortunio sul lavoro: la compagnia assicurativa dovrà risarcire 130mila euro
Il padre, medico di famiglia, è morto di Covid, contratto perché andava a visitare i pazienti positivi (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICHE DEI CONTAGI). L'assicurazione ha negato il risarcimento ma la figlia, una quarantenne che vive a Firenze, assistita dall'avvocato fiorentino Jacopo Pepi, si è rivolta al tribunale di Vercelli che ha riconosciuto il decesso come infortunio sul lavoro e condannato la compagnia assicurativa a risarcire 130mila euro, di cui 125mila a titolo di indennizzo e 5mila come penale per il ritardo nella liquidazione. È quanto riferisce oggi Il Tirreno di Firenze.
La vicenda
Il medico è morto nel 2020: aveva contratto l'infezione mentre assisteva pazienti ricoverati in una Rsa del nord Italia. Inoltre, svolgeva la sua attività andando a visitare anche i suoi pazienti a domicilio, nonostante fossero positivi. Il 21 dicembre di due anni fa, riferisce il quotidiano, l'assicurazione aveva respinto la richiesta di indennizzo evidenziando che "il Covid-19 non è un infortunio ma è una malattia", arrivando anche a contestare che il medico avesse contratto l'infezione sul luogo di lavoro.
La decisione del tribunale
Però per il tribunale di Vercelli, a cui si è rivolta la figlia, "è dimostrato" come il medico "stesse svolgendo effettivamente e in concreto la propria attività professionale in un contesto di rischio elevato fino al momento del contagio, assistendo privati e soggetti ricoverati nelle Rsa". Inoltre ha stabilito che la morte del Covid è per il medico un infortunio sul lavoro in virtù del decreto legge 17 del marzo 2020, relativo alle misure di potenziamento del Ssn varate per fronteggiare l'emergenza epidemiologica. "A seguito dell'introduzione di tale norma - scrivono i giudici - l'infezione da Coronavirus avvenuta in occasione di lavoro è quindi considerata infortunio a tutti gli effetti e non malattia".